Dopo il bilancio annuale del sindaco di Marbella che potete leggere qui, abbiamo intervistato l’assessore al turismo José Luis Hernández a cui abbiamo rivolto tre domande sull’andamento turistico della città andalusa nel 2013.
Dovendo riassumerlo in una parola, come giudica l’anno turistico appena trascorso?
Soddisfacente. Il numero dei turisti in città è aumentato complessivamente del 6%, mentre i pernottamenti dell’8%. Siamo stati in grado di compensare la caduta (quasi un crollo) del turismo interno con l’aumento di quello proveniente dai paesi del nord. Mi piace sottolineare che la “temporada alta” è iniziata a fine marzo e si è conclusa a metà novembre: la nostra sfida per il futuro si chiamerà destagionalizzazione.
Ci dia qualche numero per capire meglio.
L’aumento più significativo è stato quello del turismo russo, aumentato del 50%. Seguono arabi +12%, gli scandinavi con un +10%, tedeschi a +8%, infine inglesi +7% e belgi +6%. Il turismo spagnolo è sceso invece di quasi il 30%. Per la prima volta si sono visti a Marbella dei turisti cinesi, ma i numeri sono davvero bassi e non sono significativi, anche se è questo un mercato a cui guardare con grande interesse. Sono i primi risultati di alcuni viaggi d’affari a Canton e Hong Kong che abbiamo fatto a partire dal 2012.
Quali sono state le strategie turistiche per promuovere la città?
Abbiamo partecipato a varie fiere internazionali, come per esempio il World Travel Market di Londra, la ITB di Berlino e ATM di Dubai. Abbiamo realizzato 18 viaggi d’affari nel corso dell’anno, concentrandoci su alcuni paesi come Russia, Cina, Marocco, Irlanda, Brasile e alcuni paesi arabi. Abbiamo fortificato le relazioni con le agenzie di viaggio e le principali compagnie aeree in collaborazione con l’Aeroporto Internazionale di Malaga. Abbiamo aperto il SATE, il “Servicio de Atención al Turista Extranjero” e puntato infine sulle nuove tecnologie.